Università Cattolica del Sacro Cuore

Bacheca 2017

“LIFE after MARC”

Intervista a Michele Casalini
a cura di Angela Contessi e Alejandro Gadea Raga

Nel corso del mese di febbraio scorso è stato postato sulla lista di discussione della Library of Congress dedicata al modello BIBFRAME, Bibliographic Framework Transition Initiative Forum, un intervento in cui si prospetta in modo forse un po’ provocatorio un “BIBFRAME failure”. Come è noto BIBFRAME è il modello allo studio in vista della transizione dal MARC21. Dal mese di ottobre 2016 è in corso un progetto internazionale che prevede la creazione di un prototipo di OPAC di nuova generazione a cui Casalini Libri sta partecipando attivamente. Last but not least, all’inizio di maggio, Casalini Libri assieme all’Università di Firenze ospiterà EURIG 2017, l’European RDA Interest Group. Per questi vari motivi abbiamo proposto a Michele Casalini, amministratore delegato di Casalini Libri, di rispondere ad alcune nostre domande su argomenti per noi di grande interesse e attualità e lo ringraziamo vivamente per aver accettato.

Riassumendo: nel suo post del 1 febbraio scorso Jeff Edmunds, bibliotecario presso la Pennsylvania State University Library, avanza una tesi per cui, diversamente da MARC21, BIBFRAME non sarà mai diffusamente adottato. Suggerisce che nell’attuale ecosistema bibliografico dei metadati la Library of Congress non abbia più l’autorità per imporre i suoi standard o le sue pratiche, che l’infrastruttura tecnica dei sistemi informativi bibliotecari etc. non supportano BIBFRAME e che non vi sia mercato per incentivare al cambiamento. Infine, che BIBFRAME sia impraticabile in un contesto produttivo, concettualmente troppo complesso da implementare (cfr. analogamente il fallimento dell’adozione di RDA); che ormai la ricerca dei materiali bibliotecari o archivistici non viene più eseguita sui metadati bibliografici, ma su megadati, che Edmunds definisce in termini di complicato pasticcio di metadati, testo completo e big data. Ne conseguirebbe una minore necessità di metadati di qualità.

1.

Da alcuni mesi Casalini Libri partecipa ad un importante progetto che prevede la conversione dei dati da MARC21 a RDF e la loro pubblicazione secondo il modello BIBFRAME. Ci può descrivere “SHARE Virtual Discovery Environment in Linked Data”? Si può dire che applichi completamente il modello BIBFRAME oppure solo in parte? Nel frattempo BIBFRAME continuerà ad evolversi? BIBFRAME è già in grado di garantire lo scambio dei dati oltre alla loro rappresentazione come avviene con il MARC21?

Abbiamo definito la scorsa estate l'iniziativa “SHARE Virtual Discovery Environment in Linked Data” assieme al nostro partner tecnologico @Cult e con la direzione di Tiziana Possemato in collaborazione a sedici biblioteche nordamericane allo scopo di venire incontro all'esigenza di realizzare una sperimentazione in ambito BIBFRAME con un progetto di breve durata e suddiviso in più fasi in modo tale che potesse essere utile a prendere decisioni via via successive e progressive basate su risultati concreti. In estrema sintesi il progetto si occupa di tre ambiti:

  • l'arricchimento dei dati MARC con URI e la loro conversione in RDF;
  • la messa a punto di procedure di 'detection' funzionali alle operazioni di riconciliazione delle entità;
  • la pubblicazione di un portale che esprimesse il contenuto a tre livelli secondo il modello dati BIBFRAME.

La prima fase, terminata a gennaio 2017 ha già visto l'emissione di test di record MARC arricchiti con URI, la conversione di due milioni circa di record in BIBFRAME, e la pubblicazione del prototipo www.share‐vde.org. La seconda fase invece è in corso di svolgimento e coinvolgerà l'elaborazione di circa cento milioni di record catalografici e di autorità. Lo scopo del progetto, per un 'services provider' come Casalini e come, in ambito tecnologico @Cult, è anche quello di seguire strettamente le evoluzioni di questo settore, senza provare ad anticipare soluzioni ma rimanendo in stretto contatto con la comunità che queste soluzioni va studiando: l'ambito degli standard applicati alla creazione e alla trasformazione dei dati e l'ambito tecnologico sono oggi ancora più strettamente connessi, ed avere un'idea chiara di quanto stia accadendo facilita il dialogo e consente una più precisa e tempestiva risposta alle esigenze delle biblioteche.

Essendo BIBFRAME uno standard recente è inevitabile che continui ad evolversi con nuovi rilasci frequenti nel primo periodo. La stessa Library of Congress considera il progetto in uno stato di 'pilot', ed ha aperto ad un bacino di organizzazioni molto ampio le possibilità di contribuire alla definizione e al consolidamento del modello. Nonostante questo, BIBFRAME 2.0 è già in grado di rappresentare i dati contenuti in MARC21; ma per la natura stessa del modello RDF la sua distribuzione e adozione necessita di un'architettura di base e di procedure per la loro gestione assai diverse ed è su questo aspetto che un progetto sperimentale può aiutare a definire delle utili risposte per l'eterogenea realtà a cui si rivolge. Allo stesso tempo un aspetto interessante dei linked data è poter coprire le esigenze particolari o di ambiti specialistici (ad esempio del settore delle arti o di quello musicale) applicando contemporaneamente differenti ontologie. In molti casi BIBFRAME diventa l'ontologia 'core', che si arricchisce poi delle ontologie specifiche per ciascun singolo dominio.

2.

Dal 2012 la Library of Congress sta gestendo con il massimo impegno la transizione da MARC21 a BIBFRAME, forte della propria consolidata tradizione bibliotecaria e del proprio ruolo svolto con generosità nel corso di decenni. A suo avviso la Library of Congress manterrà il ruolo che ha avuto con MARC21 anche con BIBFRAME? Si può dire che Casalini stia spianando la via a BIBFRAME presso la realtà bibliotecaria italiana, in particolare quella che impiega MARC21? A suo avviso l’Italia con le sue oltre 15.000 biblioteche di cui 2 Nazionali Centrali, è interessata agli sviluppi di BIBFRAME? Il formato bibliografico ufficiale in Italia è Unimarc. BIBFRAME prevede anche la transizione da Unimarc? Oppure si tratta di capitolo a parte?

Con BIBFRAME la Library of Congress sta dando un contributo determinante al futuro dell'ambito bibliotecario non solo come aggiornamento tecnologico, ma anche come centralità che tale ambito potrà avere nel contesto trasversale dei linked data per i beni culturali. Fin dall'inizio è stata scelta la strada di forte condivisione degli sviluppi ed è l'ambito stesso che incoraggia un alto livello di collaborazione internazionale. In questo contesto Casalini Libri sta cercando di dare il suo contributo collaborando con la comunità bibliotecaria verso la quale si rivolge.

C'è il nostro forte auspicio che BIBFRAME venga colto anche in Italia come importante opportunità potendo il formato essere facilmente applicato anche all'UNIMARC come dimostra il progetto SHARE Catalogue realizzato da @Cult con otto università del sud Italia e già in produzione dalla primavera 2016. Casalini Libri, catalogando libro alla mano le novità editoriali italiane per rendere tempestivamente visibile nel mondo la produzione di cultura del nostro paese, si è fatta promotrice nel tempo di varie proposte di collaborazione con la Bibliografia Nazionale Italiana.

3.

A suo avviso come è stato accolto BIBFRAME da parte degli sviluppatori di software? È costoso implementare BIBFRAME? Quale sarà l’impatto dei nuovi/futuri software sulle realtà bibliotecarie? Qual è l’importanza di un software nella produzione di metadati di qualità? Come prevede che si evolva il processo produttivo dei metadati?

Si tratta di un cambiamento forte che necessariamente coinvolge inizialmente investimenti significativi, specialmente durante il periodo di assestamento degli standard di riferimento. L'approccio può però essere progressivo anche perché il periodo di transizione sarà lungo, stimato nell'ordine di un decennio, pur essendoci una serie di vantaggi ad accelerarlo che ogni organizzazione valuterà con i propri parametri. Durante tale periodo di transizione assisteremo ad una etereogeneità ancora maggiore dei formati in uso ai singoli sistemi, ma l'ambito stesso dei linked data pone le condizioni affinché ci sia una maggiore indipendenza dai sistemi in uso localmente. Il punto più avanzato sarà rappresentato dagli strumenti che creeranno dati nativi in RDF, ma anch'essi dovranno assicurare la retrocompatibilità con i dati che continueranno ad essere generati e mantenuti in MARC.

4.

A maggio l’Italia ospiterà l’EURIG Annual Meeting 2017 presso l’Università di Firenze e la Casalini Libri a Fiesole. A distanza di soli 6 anni dal Seminario di Copenhagen “RDA in Europe: making it happen!” (agosto 2010) è stata allestita una traduzione italiana, il cui livello è almeno pari a quello della traduzione delle AACR2 realizzata circa 20 anni fa. La versione italiana di RDA è adesso anche disponibile direttamente nel Toolkit. È un traguardo impensabile per l’Italia. Casalini Libri produce metadati in RDA per varie realtà nel mondo. Qual è a suo avviso l’interesse dell’Italia nell’impiego di RDA? Esistono biblioteche italiane che catalogano già in RDA? C’è un legame preferenziale tra RDA e BIBFRAME?

La traduzione in italiano delle RDA e la sua pubblicazione sul Toolkit sono un risultato straordinario per il nostro paese. Anche in questo caso c'è il nostro forte auspicio che venga colta l'opportunità che le RDA rappresentano per il sistema bibliotecario a livello nazionale italiano. Casalini Libri le ha adottate anche per le registrazioni di autorità a partire dal primo giorno di entrata in vigore, il 31 marzo 2013. Recentemente, in Italia, sono state adottate da alcune biblioteche della rete URBE.

Il legame tra RDA e BIBFRAME è molto stretto essendo le RDA funzionali al modello RDF e dunque anche a BIBFRAME e non a caso i due formati si aggiorneranno in modo coordinato.

5.

Ci può raccontare qualcosa della lunga storia di Casalini Libri: dall’intuizione di un servizio che mancava alla sua costante sapiente evoluzione a fianco del mondo bibliotecario e della cultura in generale? Si può dire che Casalini Libri abbia svolto un ruolo di ambasciatore della cultura italiana nel mondo, in particolare negli Stati Uniti? Possiamo riassumere la storia di Casalini in termini di rete di collegamenti tra persone, cose, luoghi, eventi, opere?

L'azienda è stata fondata nel 1958 da mio padre, Mario, con l'intento di aiutare le biblioteche universitarie e pubbliche nei diversi paesi a reperire le pubblicazioni italiane. Su questa sua passione si fonda la nostra vocazione di dare visibilità e rendere disponibile la produzione editoriale italiana alle diverse tipologie di istituzioni, specializzazione che si è progressivamente estesa all'editoria dei paesi di lingua romanza e infine alla più ampia cornice editoriale europea.

Lavoro con mia sorella Barbara e siamo circa novanta persone dedicate a tre ambiti di attività: quello di agenzia bibliografica nel quale siamo attivi fin dagli anni sessanta (banca dati ilibri), quello dedicato al commercio librario, quello delle edizioni digitali che ci vede gestire libri e riviste elettroniche per oltre duecento editori (piattaforma Torrossa).

Lavorando prevalentemente con istituzioni bibliotecarie internazionali, di ogni continente, diamo un valore molto alto alle forme di collaborazione, a nostro avviso unica strada per raggiungere traguardi in un settore così complesso a cui ci sentiamo fortunati di appartenere. La definizione di rete di collegamenti tra persone, cose, luoghi, eventi, opere è molto bella e ringrazio per la stima nei nostri confronti.