Università Cattolica del Sacro Cuore

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LA LIBRARY OF CONGRESS PUÒ INIZIARE LA TRANSIZIONE DAL MARC
 
di Michael Kelley
 
a cura di Angela Contessi e Alejandro Gadea Raga

Da diversi anni collaboratore alla redazione del New York Times, nell'ottobre 2010 Michael Kelley è subentrato a Norman Oder in qualità di News editor del Library Journal.

La Library of Congress ha annunciato che sta per intraprendere una più importante rivalutazione del controllo bibliografico e che tale mossa potrebbe portare ad una transizione graduale dallo standard MARC 21 creato 40 anni fa e in cui sono attualmente codificati miliardi di registrazioni di metadati.

"É un dieci," ha dichiarato senza esitazioni Sally McCallum quando gli è stato chiesto di classificare la portata del progetto e la sua importanza su una scala da uno a dieci. McCallum è direttore del Network Development and MARC Standards Office della Library of Congress.

L'obiettivo del "Bibliographic Framework Transition Initiative" è di determinare "quanto è necessario per trasformare la nostra struttura digitale" alla luce dei cambiamenti tecnologici e dei vincoli di bilancio, come ha detto B. Deanna Marcum, Associate Librarian for Library Services della Library of Congress, che guiderà l'iniziativa. "È molto importante per noi trovare un modo per collegare le risorse delle biblioteche a tutto il mondo di quelle dell'informazione e non concentrarsi esclusivamente sulle informazioni bibliografiche."

Nel ripensare il MARC, che ha sostenuto la condivisione delle risorse e i risparmi sui costi della catalogazione per molti anni ed è lo standard prevalente per la rappresentazione e la comunicazione di informazioni bibliografiche e collegate in forma leggibile dalla macchina, la Marcum ha detto che la Library of Congress spera di stabilire se lo standard può "evolvere per fare tutte le cose che ci piacerebbe fare, oppure se abbiamo bisogno di sostituirlo" con qualcosa di più compatibile con il mondo di Internet.

Poiché la Library of Congress stabilisce che cosa mantenere degli attuali standard di codifica dei metadati, per la comunità bibliotecaria può arrivare il momento di prendere confidenza con le altre strutture di dati.

"Abbiamo una grande infrastruttura bibliotecaria prevalentemente costruita nel corso degli anni attorno al formato MARC, e ci saranno dei disagi e dei costi, per questo la transizione dev'essere fatta con cura e prudenza", come afferma McCallum, "possiamo andare avanti come siamo, ma non è auspicabile."

Ispirato da RDA
La speranza è che un passo verso nuove strutture di dati permetta ai "dati bibliografici di essere utilizzati in tecnologie e configurazioni tecniche molto nuove, come il Web semantico," prosegue McCallum.

"Penso che abbiamo bisogno di spostarci in alcune di queste nuove strutture di dati con maggiore prontezza di quella attuale", ribadisce McCallum. "Sarebbe necessario che la comunità prendesse confidenza con le altre strutture di dati, come XML o RDF."

C'è anche il desiderio della comunità bibliotecaria di "raccogliere tutti i benefici di nuovi standard per contenuti emergenti", come indicato dai commenti che hanno accompagnato la sperimentazione della nuova descrizione delle RDA, Resource Description and Access, sostiene la Marcum.
RDA è un codice di catalogazione che copre tutti i tipi di contenuti e di media (comprese le risorse digitali) ed è stato rilasciato circa un anno fa per sostituire le Regole di catalogazione anglo-americane, 2ª edizione riveduta (AACR2). Il suo sviluppo è stato il riconoscimento che le biblioteche operano in un ambiente digitale e che hanno a che fare con i creatori di metadati che non sono bibliotecari. RDA integra le registrazioni catalografiche delle biblioteche con i nuovi metadati, ma la sperimentazione ha sollevato ulteriori questioni che hanno stimolato la nuova iniziativa.

"Molte persone hanno commentato che mentre il nuovo codice [RDA] ci permetterà di collegare meglio le diverse risorse che sono disponibili, ci sono difficoltà inerenti l'utilizzo del MARC come supporto per le registrazioni che creiamo in questo nuovo codice. È giunto il tempo di fare sul serio", ha detto.

Il Working Group on the Future of Bibliographic Control, costituito nel 2006, ha contribuito a guidare la nuova agenda.

Il cambiamento avverrà lentamente
La Library of Congress intende che qualsiasi cambiamento sia graduale.

"Il MARC sarà in giro per altri dieci anni. È utilizzato troppo universalmente", osserva McCallum. "Ci sono troppi servizi e prodotti basati sul MARC, e il suo utilizzo si limiterà a diminuire a mano a mano che i bibliotecari si convertiranno e a seconda di come potranno convertirsi."

"Vogliamo cambiare con stabilità", ha precisato McCallum. La Library of Congress è consapevole che le biblioteche devono contenere i costi anche quando viene chiesto loro di fornire metadati per catalogare l'esplosiva quantità di materiale digitale.

Il progetto prevede inoltre di:

Favorire il massimo riutilizzo dei metadati delle biblioteche in un ambiente di ricerca web allargato;
Esplorare l'utilizzo di modelli di dati, come i Functional Requirements for Bibliographic Records (FRBR) nelle relazioni di navigazione, sia nel caso di metadati codificati dai bibliotecari oppure resi visibili dal web semantico.
Pianificare per portare i metadati esistenti in nuovi sistemi bibliografici all'interno della più vasta infrastruttura tecnica della Library of Congress.

Marcum ha affermato che l'iniziativa sarà "pienamente collaborativa", e che una prima discussione avrà luogo nel mese di giugno in occasione della conferenza annuale dell'American Library Association a New Orleans. Una serie di incontri con le parti interessate sono attesi per il 2012 e il 2013.

M. KELLEY, Library of Congress May Begin Transitioning Away from MARC, in "Library Journal", 26/05/2011, copyright 2011, Library Journals LLC, a wholly owned subsidiary of Media Source Inc.