Università Cattolica del Sacro Cuore

Bacheca 2013

LE RDA E L'AMBIENTE DEI LINKED DATA
Intervista a Barbara Tillett
a cura di Angela Contessi e Alejandro Gadea Raga

Barbara Tillett è Chair del Joint Steering Committee for Development of RDA (precedentemente Joint Steering Committee for Revision of AACR). A lungo Direttore della Policy and Standards Division della Library of Congress, negli ultimi anni ha guidato il lavoro dell'IFLA verso la Dichiarazione di principi di catalogazione internazionali e ha contribuito a sviluppare il modello concettuale FRBR e la sua estensione FRAD. É membro del comitato editoriale di Advances in Librarianship and Cataloging & Classification Quarterly e ha presieduto diversi comitati dell'ALA e dell'IFLA. É inoltre autrice di numerose pubblicazioni nel campo della biblioteconomia e della scienza dell'informazione.

1) "RDA and the linked data environment" è il titolo dello stimolante corso che Lei ha recentemente tenuto a Firenze (18-20 marzo 2013). Sembra come se improvvisamente il puzzle si sia completato. Le RDA (Resource Description and Access, il nuovo standard di catalogazione che sostituisce le Anglo-American Rules, 2nd edition), sono nate per il mondo digitale. Potrebbe gentilmente spiegarci il passaggio determinante delle RDA all'ambiente dei linked data?
Barbara Tillett: Le RDA - più delle precedenti regole di catalogazione - consentono la creazione di metadati ben formati, identificando chiaramente ogni elemento (caratteristica di identificazione) di ogni risorsa che aggiungiamo alle nostre biblioteche, le persone / famiglie / enti collegati, così come le relazioni ad altre risorse. I vocabolari controllati usati nelle RDA sono già disponibili per le applicazioni di linked data attraverso l'Open Metadata Registry, che da quest'anno include la traduzione della terminologia in più lingue. Anche se al momento continuiamo a confezionare i dati in record MARC 21, UNIMARC, o simili, le informazioni possono essere utilizzate per le applicazioni in linked data; suggerisco, ad esempio, di dare un'occhiata al sito data.bnf.fr della Bibliothèque nationale de France.

2) Nel mese di ottobre 2011 la Library of Congress ha avviato un riesame del quadro bibliografico per l'era digitale. Ora sappiamo che il futuro del MARC 21 sarà il modello "BIBFRAME", che è un modello linked data. Forse l'iniziativa della Library of Congress riguardante la transizione dal MARC 21 ha avuto un ruolo nell'incoraggiare le RDA verso i linked data?
Barbara Tillett: L'iniziativa delle RDA è incominciata nel 1997; speravamo che un simile sforzo sarebbe iniziato al tempo stesso per aiutare i formati di comunicazione ad evolversi, ma è soltanto dal 2011 che le esplorazioni al fine di una transizione dal formato MARC 21 sono cominciate seriamente alla Library of Congress. RDA ha lavorato per costruire il Registro [Open Metadata Registry] e altri approcci ai linked data dal 2007, a seguito del Meeting di Londra a cui parteciparono il JSC, il W3C/Semantic Web, la Dublin Core Metadata Initiative, e i rappresentanti di IEEE / LOM.

3) Pensa che il modello "BIBFRAME" proposto da Zepheira per la produzione di linked data al posto di record MARC costituisca la soluzione rivoluzionaria per portare il catalogo della biblioteca sul web semantico? Possiamo dire che i nostri attuali problemi di interoperabilità tra i formati avranno un termine grazie alle RDA e ai dati bibliografici tradotti in linked data?
Barbara Tillett: Il modello proposto da Zepheira è un modello iniziale per avviare le discussioni; si spera che possa emergere un modello e un piano di transizione molto più robusto. Penso che sia troppo presto per prevedere il futuro, ma speriamo che questo si traduca in un piano che consenta l'uso dei miliardi di record MARC e simili esistenti, utilizzati dalle biblioteche e da altri partner in tutto il mondo. É previsto che tutto ciò richieda diversi anni per evolversi.

4) Se il MARC 21 si sposterà verso un modello di linked data - il modello BIBFRAME - ci potrebbe anticipare cosa accadrà con il formato UNIMARC dell'IFLA?
Barbara Tillett: Allo stesso modo in cui UNIMARC emerse a seguito di MARC, ogni futuro meccanismo per comunicare dati bibliografici e di autorità avrà bisogno di includere nel piano non solo le versioni MARC 21 e quelle precedenti di MARC, ma anche UNIMARC, RUSMARC, Korean MARC, ecc.

5) Le RDA dovrebbero essere regole internazionali. Al giorno d'oggi qual è l'importanza di condividere regole internazionali e di non avere regole locali? Crede che ci sia ancora molto lavoro da fare per migliorare le RDA? Si può parlare di un contributo specifico dei Paesi europei nelle RDA?
Barbara Tillett: Le RDA sono sicuramente un insieme di istruzioni internazionali che saranno costantemente migliorate - in particolare se sempre più persone in tutto il mondo faranno esperienza usandole e suggerendo miglioramenti sul principio base. L'impatto economico di una maggiore condivisione di tali dati in tutto il mondo costituisce un enorme risparmio per tutti.
Per quanto riguarda i contributi europei, che ho menzionato nel corso del seminario, c'è già la splendida organizzazione EURIG - European RDA Interest Group, che è molto attiva nel suggerire miglioramenti dal punto di vista europeo. EURIG ha già presentato proposte lo scorso anno e continua a lavorare a stretto contatto con il JSC.

6) Ritiene che l'adozione delle RDA in Europa sarà presto una realtà ed entro quanto tempo? Ritiene che strumenti come una traduzione italiana delle RDA e manuali siano importanti per la diffusione e la corretta comprensione delle regole?
Barbara Tillett: L'adozione delle RDA in alcune parti d'Europa è già una realtà! La Germania sta già partecipando al JSC con un proprio membro per rappresentare i Paesi di lingua tedesca e intende implementare le RDA quest'anno, quando la traduzione tedesca delle RDA sarà disponibile. Ci sono anche molte biblioteche universitarie che già utilizzano le RDA in Europa, così come alcuni editori e fornitori di libri, ad esempio Casalini Libri.
Certamente avere una traduzione italiana delle RDA sarebbe di grande aiuto per una migliore comprensione delle istruzioni e l'applicazione dello standard condiviso a livello internazionale. Avere a disposizione manuali e altre risorse in italiano aiuterebbe le persone a saperne di più su questo codice e a decidere se desiderano unirsi al resto del mondo in questa meravigliosa impresa. La ricca storia bibliografica italiana ha così tanto da offrire, e c'è grande apprezzamento per le tradizioni della partecipazione italiana nei Principi internazionali di catalogazione e nello sviluppo e nell'applicazione dei modelli concettuali FRBR e FRAD dell'IFLA. Gli esperti italiani hanno molto da apportare al miglioramento del principio base delle istruzioni con un punto di vista italiano - non soltanto catalogando come abbiamo sempre catalogato.

7) Ci può spiegare il rapporto tra le RDA e l'edizione consolidata delle ISBD, in particolare per quanto riguarda l'area 0? Perché vi sono differenze?
Barbara Tillett: Durante l'incontro del JSC a Toronto nel 1997 sulle future direzioni per le AACR2, uno dei problemi principali è stato quello riguardante il mix di contenuti e di termini riferiti al supporto nelle AACR2 e la volontà di permettere una migliore ricerca per i nostri utenti rendendo più chiara la distinzione tra contenuto e supporto. I creatori delle RDA hanno lavorato a stretto contatto con la comunità degli editori per sviluppare l'RDA-ONIX Framework, che è un vocabolario chiuso di termini per descrivere i tipi di contenuto, i tipi di media e i tipi di supporto. Vi è sempre stato uno stretto coordinamento del lavoro tra il JSC e l'ISBD Review Group (così come con la comunità ISSN) per assicurare l'interoperabilità degli standard; per esempio, quando l'RDA-ONIX Framework ha offerto un vocabolario, l'ISBD Review Group ha considerato anche questo elemento e ha rielaborato l'ISBD per fornire l'area 0. L'approccio con la combinazione di termini in ISBD è molto diverso dall'approccio delle RDA che semplicemente dichiara ciascuna caratteristica come un elemento, un attributo dell'espressione (tipo di contenuto) o della manifestazione (tipo di mezzo e tipo di supporto). Gli stessi termini possono essere visualizzati per gli utenti finali con qualsiasi modalità sviluppata dal sistema locale - usando icone o fornendo parole preferite nella lingua / scrittura locale. I termini del RDA-ONIX Framework fanno parte dell'Open Metadata Registry per i vocabolari controllati delle RDA e in effetti ciò che può essere memorizzato in un record bibliografico o di autorità in futuro sarà probabilmente soltanto l'URI appropriato per il termine.
Il lavoro del JSC con le case editrici ha ripreso quest'anno a riflettere sull'adattamento dei vocabolari chiusi. Il JSC continua ad avere un rappresentante in seno all'ISBD Review Group; in passato il rappresentante del JSC è stato membro dell'ISBD Review Group, per cui vi è una lunga storia di collaborazione. Ricordo che l'ISBD è uno standard per la sola descrizione, mentre le RDA riguardano sia la descrizione sia l'accesso.

8) Come ritiene che risponderanno gli sviluppatori di software alla necessità di una evoluzione della struttura del catalogo sulla base di tutti i nuovi ingredienti: RDA, FRBR, FRAD e linked data?
Barbara Tillett: Sono certa che saranno ben lieti di fornire ai loro clienti sistemi e servizi che i clienti potranno acquistare. Ciò rende particolarmente importante per i clienti far conoscere ai fornitori quello che vogliono, compresa la condivisione dei dati bibliografici e di autorità sul Web, assicurando i dati locali per le acquisizioni, la circolazione, i check-in per i periodici, il controllo degli inventari, la messa a scaffale / archiviazione, ecc. Sono già usciti alcuni modelli, come ho notato con il data.bnf.fr, l'approccio FRBR adottato nella recente versione dell'applicativo VTLS e il modello cloud utilizzato da ExLibris - ma questi modelli continueranno ad evolversi e a migliorare in base ai feedback e alle richieste del cliente.

9) Si può parlare di un contributo specifico di OCLC nell'evoluzione dello scenario bibliotecario globale degli ultimi dieci anni?
Barbara Tillett: Non sono sicura circa gli ultimi 10 anni, ma dagli anni '70 OCLC è stato un leader nel consentire alle biblioteche di creare e condividere dati bibliografici e di autorità prima negli Stati Uniti e ora in tutto il mondo. Hanno il merito di avere incorporato i modelli FRBR, le modifiche ai formati MARC, e i cambiamenti nei codici di catalogazione - e nel mese di marzo hanno emesso una politica aggiornata relativa alle RDA per consentire il loro utilizzo da parte delle biblioteche di tutto il mondo.

10) Quali sono gli aspetti della professione bibliotecaria che preferisce? Come intravede nei prossimi anni il lavoro del catalogatore nelle biblioteche universitarie? In questo difficile momento storico ritiene che le biblioteche possano svolgere un ruolo per trovare soluzioni? Se sì, come?
Barbara Tillett: La visione del bibliotecario che vive in tempi difficili è nota almeno dal 1400 quando il bibliotecario della Bodleian Library di Oxford già si lamentava di una situazione difficile. Dobbiamo soltanto andare avanti con il nostro prezioso lavoro nel miglior modo possibile. Ciò che è certo è che con una maggiore condivisione internazionale del carico di lavoro e con i futuri sistemi che possono trarre vantaggio dei vocabolari controllati condivisibili attraverso i registri Web, tutto questo e molto di più contribuirà a ridurre il carico di lavoro e le spese della catalogazione e dell'authority work, elaborando un prodotto - i metadati - che può essere riutilizzato in modo creativo - non solo da biblioteche ovunque nel mondo, ma anche in molte altre applicazioni. Il catalogatore dovrebbe avere a disposizione sistemi con semplici modelli (template) che traducano in dati digitali i dati che vengono forniti con le risorse acquisite, sistemi con menu a tendina per selezionare il vocabolario controllato, e che propongono collegamenti a opere / espressione esistenti. I catalogatori non dovrebbero mai conoscere ciò che vi è dietro le quinte della codifica di tali dati nel web semantico. I dati, le risorse e i servizi che le biblioteche forniscono devono essere disponibili laddove gli utenti stanno sperimentando la ricerca di informazioni - sui loro smartphone e tablet digitali, come gli iPad, e su qualsiasi dispositivo che sarà disponibile in futuro per connettere gli utenti alle informazioni. Le biblioteche dovranno adeguarsi o moriranno.